Il sole di fine pomeriggio splendeva sul campo da tennis, riflettendo piccoli bagliori sulle racchette e sulla rete. Chiara si asciugò il sudore dalla fronte, il suo corpo tonico era in movimento mentre si preparava a servire. I pantaloncini corti mettevano in risalto le sue cosce mentre il top sportivo aderente le fasciava i seni in modo da esaltarne la rotondità. Dall’altra parte del campo, Luca cercava di mantenere la concentrazione.
Un colpo particolarmente potente la costrinse a correre verso il bordo del campo. Mentre si piegava per rispondere alla palla, i pantaloncini si sollevarono, rivelando per qualche istante il bordo di un paio di mutandine in pizzo nero. Luca cercò di ignorare il pensiero, concentrandosi sul gioco, ma la tensione che sentiva nel corpo non aveva nulla a che fare con la partita.
Quando la sessione di allenamento finì, Chiara si avvicinò alla rete, un sorriso soddisfatto sul volto. “Non male oggi, eh? Quasi mi hai battuta,” disse con un tono scherzoso, sistemandosi i capelli raccolti in una coda.
Luca rise, cercando di apparire rilassato. “Ci sei andata piano con me, ammettilo.”
“Chissà…” rispose lei con un’occhiata maliziosa. “Dai, andiamo negli spogliatoi. Mi serve una doccia.”
Dentro lo spogliatoio, Chiara si appoggiò alla panca e iniziò a slacciarsi il top. Luca cercava di comportarsi normalmente, ma ogni movimento di lei sembrava studiato per attirare la sua attenzione. Quando fece scivolare il top dalle spalle, rimase in reggiseno sportivo, i seni pieni e rotondi che sembravano premere contro il tessuto elastico. I suoi capezzoli erano appena visibili sotto il tessuto, già tesi dal fresco dello spogliatoio.
Poi sfilò i pantaloncini, lasciandosi addosso solo quelle mutandine in pizzo nero che Luca aveva intravisto sul campo. Fasciavano il suo sedere in modo provocante, lasciando scoperta una porzione perfetta delle sue natiche, morbide e toniche al tempo stesso. Quando si piegò per togliere le scarpe, il pizzo si tirò leggermente.
Chiara si voltò, cogliendolo in flagrante. “Ti piace quello che vedi?” chiese, senza nascondere un sorriso provocante.
Non aspettò una risposta. Con un gesto fluido, fece scivolare le mutandine lungo le gambe, rimanendo completamente nuda davanti a lui. La pelle liscia e luminosa sembrava catturare ogni raggio di luce. I suoi seni si sollevarono mentre si muoveva, pieni e naturali, i capezzoli rosa e perfetti. I fianchi stretti si allargavano in un sedere sodo, e la linea dei suoi glutei sfociava in una curva perfetta tra le gambe, dove un triangolo di peli curati attirava l’attenzione di Luca come una calamita.
Chiara si voltò, dirigendosi verso la doccia. “Se vuoi guardare, accomodati.”
Mentre Chiara si lavava, l’acqua scivolava lungo il suo corpo, accentuando ogni curva. Luca non poteva fare altro che fissarla. Anche Luca si spogliò, il suo cazzo era già duro quando si tolse le mutande.
Stava per coprirsi con un telo quando Elena apparve, i capelli ancora bagnati e raccolti in una coda alta, con un asciugamano avvolto intorno al corpo.
Elena era diversa da Chiara. Più slanciata, con seni piccoli e alti, ma un ventre scolpito e gambe lunghe e affusolate. Quando vide Luca con il cazzo duro sorrise divertita. “Sembra che tu abbia avuto una bella visione,” disse, con una punta di malizia nella voce.
Mentre parlava, lasciò scivolare l’asciugamano a terra. Il suo corpo nudo era altrettanto mozzafiato, con una pelle perfetta e una sensualità più raffinata rispetto alla fisicità esplosiva di Chiara. I suoi capezzoli erano piccoli e tesi, e la sua figa sembra invitante.
“Lascia che ti aiuti,” disse Elena, avvicinandosi a Luca.
Elena si inginocchiò lentamente davanti a Luca.
“Non immaginavo che fossi così… dotato,” sussurrò Elena, la voce bassa e carica di desiderio. Una mano avvolse con fermezza la base del cazzo, mentre la lingua si avvicinava lentamente alla punta. Con un movimento tracciò un cerchio lento intorno al glande, facendolo tremare. Luca emise un gemito soffocato, incapace di trattenersi. Elena rise piano, divertita.
“Sei sensibile, eh?” disse, prima di prenderlo nella bocca con un movimento fluido. Le sue labbra si chiusero saldamente intorno al cazzo, e iniziò a muoversi con un ritmo lento per portarlo sull’orlo del piacere. La sua lingua scivolava lungo tutta la lunghezza del cazzo, assaporando ogni centimetro, mentre una mano accarezzava le sue cosce muscolose.
Ogni volta che lo prendeva tutto in bocca, i suoi occhi si alzavano verso di lui, cercando il suo sguardo con una complicità che lo faceva impazzire.
Chiara osservava la scena con un sorriso divertito. Era uscita dalla doccia, ancora bagnata, le gocce d’acqua scivolavano lungo la sua pelle. I suoi capelli erano raccolti in un groviglio umido, e il suo corpo nudo emanava una sensualità cruda e naturale. I seni pieni ondeggiavano leggermente mentre camminava, i capezzoli erano rosa e duri.
“Elena, non pensi di lasciarmi qualcosa?” disse con una risata maliziosa, avvicinandosi lentamente. Senza aspettare risposta, si inginocchiò accanto a lei, le loro spalle si sfioravano. Chiara allungò una mano verso il cazzo di Luca, accarezzandolo mentre Elena continuava a succhiarlo con un ritmo sempre più intenso.
Quando Elena si spostò verso la palle, leccandole con movimenti lenti, Chiara prese la punta del cazzo in bocca, succhiandola con delicatezza prima di spingersi più a fondo. I gemiti di Luca riempivano la stanza mentre le sue mani che si aggrappavano ai capelli di entrambe.
Chiara si alzò, tirando Luca verso di sé e spingendolo a sedersi sulla panca. Senza perdere tempo, si posizionò a cavalcioni su di lui, i seni sfioravano il suo petto mentre si muoveva contro il suo cazzo rigido. “Ora tocca a me,” gli sussurrò all’orecchio, mordendogli leggermente il lobo.
Si sollevò leggermente, guidando il cazzo di Luca verso la sua figa bagnata. Quando si calò lentamente su di lui, entrambi emisero un gemito profondo. Chiara iniziò a muoversi con un ritmo deciso, le mani di Luca si posarono sui suoi fianchi, guidandola. I seni pieni rimbalzavano leggermente a ogni movimento, e Luca non poté fare a meno di prenderli tra le mani, massaggiandoli e baciandoli con avidità.
Dietro di loro, Elena non era rimasta a guardare. Si inginocchiò dietro Chiara, le mani che scivolavano lungo la curva perfetta del suo sedere. “Hai un culo così bello,” le sussurrò, baciandole la schiena e mordendole delicatamente le natiche. Poi si avvicinò di più, lasciando che la sua lingua esplorasse la pelle sensibile tra le sue cosce.
Chiara gemette più forte, il suo corpo che tremava mentre Elena aggiungeva un livello di piacere completamente nuovo. “Elena… continua così,” riuscì a dire tra i gemiti.
Chiara continuava a cavalcare Luca con un ritmo sempre più deciso, i suoi fianchi oscillavano avanti e indietro mentre il cazzo di lui riempiva ogni centimetro della sua figa. I suoi gemiti si intensificavano a ogni movimento, i seni pieni che rimbalzavano davanti al volto di Luca. Lui non poteva resistere: le sue mani si chiusero attorno ai suoi seni, stringendoli con forza, mentre la sua bocca si schiudeva su uno dei capezzoli.
“Ti sta facendo impazzire, eh?” le sussurrò Elena con voce bassa e sensuale, mordicchiandole il lobo. Poi si chinò dietro di lei, lasciando che la sua lingua scivolasse lungo la linea della spina dorsale, per poi fermarsi nuovamente sul sedere.
“Adesso cambiamo,” sussurrò Elena, spostandosi accanto a Chiara. Le due ragazze si scambiarono uno sguardo complice, e Chiara si sollevò lentamente dal cazzo di Luca. Elena prese il suo posto senza esitazione, posizionandosi sopra Luca. La sua figa era calda e bagnata. Si inclinò leggermente all’indietro, permettendogli di penetrare ancora più a fondo, mentre Chiara si inginocchiava accanto, osservandoli con un sorriso compiaciuto.
Chiara non rimase ferma a lungo. Si chinò verso Luca, catturando le sue labbra in un bacio appassionato, mentre una mano scendeva lungo il suo petto per accarezzare le cosce di Elena che si muovevano ritmicamente su di lui. Poi si posizionò sopra il volto di Luca, guidando la sua lingua verso la sua figa ancora bagnata. Luca iniziò a leccarla con voracità.
Elena intanto aumentava il ritmo, il suo corpo si muoveva con grazia e forza. Ogni volta che si abbassava su di lui, il contatto era più intenso, più profondo, e Luca sentiva il piacere crescere rapidamente. “Non posso resistere ancora a lungo,” mormorò con un respiro spezzato.
Elena sorrise e rallentò, tirandosi indietro con un gesto provocante. “Allora facciamolo bene,” disse, scambiandosi un’occhiata complice con Chiara.
Le due ragazze si inginocchiarono accanto a Luca, i loro corpi erano perfettamente sincronizzati. Chiara prese il suo cazzo con delicatezza, guidandolo verso la bocca di Elena, che lo accolse subito, succhiandolo con un ritmo lento e provocante. La sua lingua si muoveva lungo la punta, assaporandolo con attenzione, mentre Chiara baciava Luca, lasciando che le sue mani lo accarezzassero ovunque.
Quando Luca sentì che stava per venire, le ragazze si fermarono per un istante. Elena lo spinse indietro, facendolo stendere completamente sulla panca, mentre entrambe si inginocchiavano ai suoi lati. “Vogliamo tutto,” disse Chiara con un sorriso malizioso, stringendo i suoi seni pieni davanti a lui.
Elena si unì a lei, leccandosi le labbra mentre avvicinava il suo petto piccolo e sodo accanto a quello di Chiara. Luca prese il cazzo in mano, guidandolo tra i loro seni, e raggiunse l’orgasmo. La sborra esplose in un getto caldo, schizzando sui loro petti e colando tra i loro seni. Le ragazze risero divertite, le mani si muovevano per spalmare il liquido caldo sulle loro curve, osservandolo con occhi soddisfatti.