Sguardi di piacere oltre la finestra

È sera.

Il vapore della doccia ha appannato il vetro ma riesco comunque a vedere il mio riflesso sullo specchio del bagno.

Tolgo il vestito nero attillato che indosso dal mattino, la seta scivola sulla mia pelle liscia lasciando un leggero brivido. Sfilo le mutandine di pizzo e sgancio il reggiseno, lasciandolo cadere sul pavimento. I miei seni sono liberi, finalmente. Mi godo questa piacevole sensazione di libertà incamminandomi verso la doccia.

Un getto caldo scivola lungo il mio corpo, massaggiando muscoli e curve, l’acqua scorre sui seni, accarezzando i capezzoli per poi scivolare sul ventre fino alla mia fighetta e al mio culetto sodo.

Sotto l’acqua calda tutti i pensieri volano via.

Dopo qualche minuto, chiudo il rubinetto e mi avvolgo in un morbido asciugamano. Rientro nella mia stanza, sentendomi ancora avvolta nel tepore della doccia.

Rientrata in stanza mi accorgo di non aver chiuso le tende come al solito, mi avvicino alla finestra per chiuderle ma mi accorgo che non sono sola. Il ragazzo del palazzo di fronte mi sta osservando. Il suo sguardo è fisso su di me.

Sento un’ondata di calore attraversarmi il corpo, uno strano cocktail di imbarazzo ed eccitazione. Senza pensarci troppo, lascio cadere l’asciugamano, rivelando il mio corpo nudo alla sua vista. Sono ancora un po’ bagnata e i capelli cadono sopra le mie tette.

Il mio cuore batte forte mentre inizio a toccarmi, esplorando ogni centimetro della mia pelle sotto il suo sguardo intenso. Le mie mani scivolano lungo i miei fianchi, risalendo fino ai miei seni.

Sento i miei capezzoli indurirsi sotto il mio tocco. Le mie dita scendono lentamente verso la mia figa, che si bagna al pensiero di essere osservata. Lo vedo eccitarsi, i suoi occhi sembrano brillare di desiderio. Si toglie i pantaloni, rimanendo solo con le mutande bianche. Il suo sembra duro ed eccitato.

Proprio mentre inizia a togliersi le mutande, chiudo le tende.

Il mio cuore batte ancora forte, mi lascio cadere sul letto, il corpo è pulsante di desiderio e soddisfazione.

Dormo.

Passano alcuni giorni e non riesco a smettere di pensare a quel momento. Sono curiosa di rivederlo, è un desiderio che non mi dà tormento. Così provo a spiarlo. Inizio a posizionarmi spesso dietro la finestra, mantenendo le luci spente.

Lo vedo nella sua stanza, è sempre solo.

Una sera mi accorgo che sta iniziando a toccarsi. Tiene il telefono nella mano sinistra, con la destra si sta sfilando le mutande, poi prende il cazzo in mano e inizia a segarsi. I suoi movimenti sono lenti all’inizio, ma diventano via via più veloci. Quella vista mi eccita. Decido di accendere la luce e la sua attenzione si sposta immediatamente su di me.

Inizio a spogliarmi, lentamente, godendomi ogni secondo di questo gioco di potere e seduzione. Indosso una camicia bianca che si appoggia morbida sul mio corpo, e una gonna a nera che abbraccia i miei fianchi, mettendo in risalto il culetto.

Con movimenti lenti slaccio il primo bottone della camicia, rivelando una sottile striscia di pelle tra i miei seni. Ogni bottone che apro lascia intravedere un po’ più del mio corpo. La camicia scivola giù, rivelando il mio reggiseno di pizzo nero.

Il ragazzo continua a guardarmi, incredulo ed eccitato. Sfilo la gonna e faccio scivolare le mani sui fianchi, lungo la linea delle mutandine. Poi sgancio il reggiseno e le mie dita iniziano a toccare i capezzoli che si stanno indurendo.

A questo punto, mi volto leggermente di spalle e mi piego un po’ in avanti. Mentre lui mi osserva da dietro faccio scivolare le mutandine giù per le gambe, lentamente. La mia figa è già umida.

Mi giro e sorrido.

Vado verso il comodino, prendo una spazzola e lo porto alla mia bocca. La sua forma mi sembra perfetta per quello che ho in mente.

Mi sdraio sul letto, posizionandomi in modo che possa vedere ogni mio movimento. Uso il manico del pettine per toccare il mio corpo, inizio dalle tette, poi scendo lentamente. Quando lo porto tra le gambe, sento un’ondata di piacere travolgermi. Lo infilo nella mi figa e chiudo gli occhi.

Il manico del pettine entra ed esce dalla mia figa bagnata. Lo vedo toccarsi con più intensità, il suo cazzo è grande e duro e la sua mano va sempre più veloce.

Mi lascio andare completamente.

Mentre continuo a muovere il manico del pettine dentro di me, il mio corpo si accende sempre di più. Ogni movimento manda una scossa di piacere che si propaga dalla mia parte più intima fino alla punta delle dita.

La sua mano si avvolge attorno al cazzo e si muove in su e in giù con un ritmo crescente. Vederlo segarsi mi eccita ancor di più e comincio a muovermi più velocemente, sentendo il manico del pettine spingere contro di me.

Lui aumenta il ritmo dei suoi movimenti, e io faccio lo stesso. I miei gemiti diventano più forti, non riesco a trattenerli. La mia mano libera si stringe sul lenzuolo, le mie gambe tremano per l’intensità del piacere che mi attraversa.

Il mio respiro si fa sempre più affannoso, ogni fibra del mio essere è concentrata su questo momento di pura estasi. Lui continua sempre più veloce, poi si alza e si avvicina alla finestra, continua a segarsi senza interruzione poi accade: viene e la sua sborra esplode in potenti fiotti che finiscono sulla finestra della sua camera da letto.

Orgasmo.

Con un ultimo, profondo movimento del pettine, il mio corpo si inarca e un orgasmo travolge anche me. Le contrazioni della mia figa avvolgono il manico del pettine, spremendo ogni goccia di piacere fino a quando finalmente crollo sul letto, ansimante.

Rimango lì, il respiro è pesante. Alzo lo sguardo e vedo che lui è rimasto a guardarmi, un sorriso soddisfatto sulle labbra.

Prendo il pettine, vado verso la finestra e metto il manico in bocca. Poi chiudo le tende.

Chissà se questa notte mi sognerà.

Sono @eroticpolpo

28 anni vissuti nel mondo digitale. Di notte non dormo e scrivo libri e racconti erotici con lo pseudonimo di Damian Margi. @eroticpolpo è il blog dove raccolgo tutte le mie creazioni.

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